Polite, (in greco Πολίτης, [la pronuncia è polítes], letteralmente "cittadino") è un personaggio della mitologia greca.
Il mito
Polite fu uno dei diciannove figli di Priamo e di Ecuba, citato in diversi passi dell'Iliade. Si racconta che durante la guerra ebbe un figlio, che chiamò Priamo come suo padre. Nei combattimenti che si susseguirono presso Troia nel decimo anno di guerra, aiutò Deifobo, suo fratello, ad abbandonare la battaglia, essendo questi stato ferito da Merione. Durante l'assalto alle navi achee uccise un guerriero acheo, Echio.
La morte del principe troiano è narrata da Virgilio nel secondo libro dell'Eneide. Nella notte della presa di Troia, Polite, rimasto ferito, cerca di raggiungere il padre per salvargli la vita, ma inseguito viene ucciso da Neottolemo, figlio di Achille, sotto gli occhi del re.
(Virgilio, Eneide, II, traduzione di Luca Canali)
Suo figlio Priamo sopravvive invece alla caduta della città: Virgilio cita il fanciullo tra le persone che vengono messe in salvo da Enea e che si uniscono a lui.
Nell'arte
Tra i dipinti dove appare il principe troiano, si ricordano Polite in osservazione di Hyppolite Flandrin e La morte di Priamo di Léon Perrault, nel quale il giovane è appena stato ucciso.
Voci correlate
- Figli di Priamo
- Priamo
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